Affilya Corporate

Il fenomeno dei multi unit franchisee

Aprile 21, 2023
Dana

Luca Fumagalli – Senior Franchise Consultant di Affilya

Un ottimo segnale sullo stato di salute attuale del nostro sistema franchising è rappresentato dalla crescente rilevanza di quelle strutture imprenditoriali definite multi-unit franchisee. Il fenomeno, presente da decenni negli Stati Uniti, e più in generale in tutti quei Paesi nei quali il sistema franchising è maturo e consolidato, riguarda una categoria particolare di investitori che decide di diventare franchisee “seriale”, aprendo più unità con un certo franchisor e favorendone così lo sviluppo.

Differenze con i single-unit franchisee

Cosa c’è di diverso rispetto al ruolo del più tradizionale single-unit franchisee? Innanzi tutto la prospettiva non è quella di trovare un’occupazione al neo-affiliato o di accompagnare nel mondo dell’impresa gente giovane o inesperta, come talvolta accade per chi avvia una singola unità in franchising. Poi c’è una questione di approccio: il multi-unit franchisee parte fin da subito con l’idea di aprire più unità affiliate e cerca di assicurarsi i diritti di sfruttamento del marchio nelle diverse aree dove è intenzionato ad insediarsi. Ovviamente essere un multi-unit franchisee non è solo un fatto di attitudine o di ambizione.

Per aprire e gestire più attività servono risorse economiche adeguate e risorse umane qualificate. Un multi-unit franchisee può essere anche un privato, una coppia o una famiglia, come accade per i single-unit franchisee ma, soprattutto negli ultimi anni, il profilo di questo genere di operatori si è decisamente alzato. Sempre più spesso si tratta di privati con capitali consistenti da far rendere, di imprenditori che intendono diversificare il loro business, di gruppi di investitori, di family office, di piccoli fondi di investimento o, addirittura, di aziende specializzate proprio in questo tipo di operazioni.

Obiettivi dei multi-unit franchisee

L’obiettivo primario dei multi-unit è quello di impiegare il denaro in modo più efficace e più remunerativo rispetto ad alternative tradizionali di investimento. A questo scopo si accompagna la volontà di contribuire in maniera significativa all’affermazione del marchio che si è scelto ottenendo, come inevitabile ricaduta, la valorizzazione dei propri asset.

In qualche caso, infine, c’è l’ambizione di creare una organizzazione specializzata, disegnata per gestire le cosiddette “operations”, che trovi la sua realizzazione nella gestione di numerose unità affiliate. Quest’ultima caratteristica porta talvolta i multi-unit franchisee a puntare su più marchi, intraprendendo per ciascuno di essi un percorso di sviluppo territoriale e creando così delle strutture multi-brand dette anche Mumbo (Multi Unit Multi Brand Owners).

Il proliferare di questi attori è il segnale che anche da noi c’è chi prende molto sul serio il franchising, considerandolo per quello che è, ovvero uno strumento per mitigare i rischi d’impresa, facilitare la gestione attraverso processi standardizzati e aumentare rapidamente la competitività di una attività grazie alle economie di scala e alla forza del marchio.

I vantaggi e le tendenze del multi-unit franchisee

Negli Usa questi vantaggi li hanno compresi parecchio tempo fa e oggi, secondo le statistiche della società di ricerche sul franchising FranData, oltre il 54% delle unità affiliate americane è gestita da multi-unit franchisee.

Più nel dettaglio, circa 40.000 multi-unit franchisee controllano oltre 220.000 unità affiliate nel territorio statunitense. Un fenomeno conclamato, dunque, che in Italia comincia finalmente ad essere compreso e cavalcato. Ecco perché non è difficile pronosticare, tra i trend dei prossimi anni, l’inserimento di determinate attività in franchising (es. food, retail, servizi) tra le opzioni di diversificazione del portafoglio, a fianco del “solito mattone” e delle più classiche operazioni di investimento mobiliare.