Di Luca Fumagalli – Senior Franchise Consultant di Affilya
La diffusione delle reti di franchising passa, nella maggior parte dei casi, dal “collo di bottiglia” delle location. La crisi pandemica ha sparigliato un po’ le carte, generando anomalie che in larga parte si sono ormai riassorbite, ma anche cambiamenti più strutturali della domanda, destinati ad incidere nel medio e lungo periodo sulla frequentazione dei “luoghi del commercio”.
In primis sui centri commerciali e il travel retail, usciti un po’ malconci dal periodo di stop forzato, ma che negli ultimi mesi stanno gradualmente ritornando ai flussi di visitatori del 2019. Questi due canali sono “veicoli naturali” per l’espansione delle reti: il know-how dei franchisor e la notorietà dei loro marchi è in genere una maggiore fonte di rassicurazione per i landlord rispetto ad attività indipendenti, meno sperimentate e conosciute.
Tuttavia non mancano le criticità: i costi elevati di certe locations rischiano di diventare insostenibili a fronte di una perdita di footfall e di attrattività, registrata dai centri di medio-piccole dimensioni. Per non parlare della concorrenza sempre più forte degli acquisti online: un fenomeno che la pandemia ha accelerato, ma che appare inarrestabile nella sua crescita.
Il recupero di appeal dei centri commerciali passa forse per la crescita di offerta leisure e di servizi o, magari, per una specializzazione tematica. Lo stato di salute di questo canale, in ogni caso, è una delle variabili rilevanti per la crescita delle catene.
Di non minore peso sono le dinamiche del real estate dei centri urbani e delle highstreet, che hanno vissuto in questi ultimi anni un recupero di attrattività. Le città cambiano con le diverse abitudini dei suoi abitanti e i “luoghi del commercio” sono in costante evoluzione. Pensiamo, giusto per citare il caso più eclatante, all’impatto dello smart working sulle traiettorie di milioni di cittadini e sui loro consumi, che ha riportato in auge il concetto di acquisiti di prossimità e di quartiere. Altro tema rilevante è la riqualificazione di aree urbane dismesse e il possibile ritorno ai distretti commerciali di “medievale” memoria. Insomma, nelle evoluzioni del retail real estate nei prossimi anni il franchising è pronto a ritagliarsi un ruolo da protagonista.