Di Luca Fumagalli – Senior Franchise Consultant di Affilya
L’affiliazione commerciale in Italia non solo sta crescendo, ma si qualifica e consolida sempre di più, arrivando a conquistare persino i grandi fondi di investimento. Ecco come è cambiato lo scenario dopo la pandemia.
In un contesto economico complesso com’è quello attuale, un comparto che registra numeri positivi appare quasi come una eccezione. Eppure il sistema franchising ha ripreso la sua strada di sviluppo, dopo l’inevitabile contrazione dovuta alla crisi pandemica.
Franchising: i numeri del settore
I numeri del settore, nella ricerca di Nomisma per Assofranchising, parlano di un giro d’affari di quasi 29 miliardi di euro, con una crescita del 6,7 % nel 2021 rispetto al 2020. Le insegne che operano ufficialmente con questa formula sono vicine al migliaio, e gestiscono quasi 60.000 unità affiliate.
Si tratta di un fenomeno rilevante anche dal punto di vista occupazionale, perché coinvolge poco meno di 240.000 persone impiegate nelle differenti attività affiliate su tutto il territorio nazionale.
I numeri dicono tanto e poco, tuttavia, perché riguardano una disciplina in qualche modo sfuggente, apparentemente nota a molti ma in realtà estremamente specialistica.
Uno degli aspetti che talvolta ne rende complesso l’inquadramento è la sua applicazione in settori molto diversi tra loro: dall’abbigliamento alla ristorazione dalle palestre all’immobiliare, dalla grande distribuzione food e non food al piccolo dettaglio, fino a interessare i servizi più vari per la persona e per l’impresa.
Un altro elemento che ne complica la percezione, spesso anche tra gli interlocutori più “acculturati” nel mondo economico, finanziario e imprenditoriale, sono i numerosi cliché che ne hanno accompagnato l’evoluzione nel nostro Paese.
Il franchising in Italia negli ultimi 40 anni
Da terra di conquista di avventurieri anni’80 a luogo di riscatto per manager in crisi degli anni ‘90, da formula magica per la crescita delle imprese a sistema semi-truffaldino per sprovveduti, da strumento di vessazione di mezzi imprenditori a soluzione ideale per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, il franchising ha vissuto negli ultimi quarant’anni abissi e picchi di gradimento del tutto immotivati. In buona sostanza si tratta di una formula di collaborazione tra imprenditori che, come tante altre, può essere utilizzata bene o male dalle parti in gioco.
Come già accaduto in diversi altri Paesi, anche in Italia gli esempi virtuosi di applicazione non mancano, ed è attraverso i numerosi casi di successo che il sistema ha trovato nel tempo la forza per prosperare.
Oggi le catene di franchising sono sempre più appetite da grandi investitori privati, family office, piccoli e grandi fondi di investimento, come forma alternativa di investimento, in grado di minimizzare i rischi imprenditoriali caratteristici del mondo del retail o del food.